Intanto la descrizione del suo mondo: come ogni saga è importante che si definisca bene la geografia, la cosmogonia ecc. Il suo mondo è un disco piatto sostenuto sulla schiena di quattro giganteschi elefanti che a loro volta poggiano sul guscio di una testuggine grande quanto il mondo, che nuota nell'universo. Un sole piccolissimo ma vicinissimo orbita attorno al disco, con una traiettoria assolutamente demenziale che include passaggi attraverso le gambe dei quattro elefanti-cariatide. Alla richiesta dei suoi fans di pubblicare una mappa del suo mondo la risposta è stata perentoria: il «mondodisco» non ha una geografia fissa, e cambia in funzione delle cose che vi accadono.
Ho letto il primo della serie: The Colour of Magic (1983), in cui un mago incapace di fare magie, ma depositario di uno degli otto più potenti incantesimi del mondo -- e che vive di vita propria all'interno della sua mente -- si incontra con un ricco turista che accoglie con entusiasmo e curiosità le situazioni più disperate. Ovviamente fotografando tutto. Bella storia, che continua e in qualche modo si conclude nel secondo libro, The Light Fantastic (1986), e risate a non finire.
Per iniziare un'esplorazione del mondo «beyond Tolkien» va benissimo ed insegna una prima lezione: una dimensione del fantasy che un po' manca in Tolkien (beh, anche in molti altri autori) è l'umorismo e l'autoironia.
Da poco è uscito il 30mo volume della serie. Personaggi che si possono incontrare: la Morte affetta da crisi di identità, un baule aggressivo capace di seguire il suo proprietario proprio dappertutto, un assassino diplomato incapace di far male a una mosca...
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