Avevo sedici anni, divoravo libri ed ero in partenza per le vacanze. Un amico più grande, sapendo che mi aspettavano alcune settimane abbastanza noiose mi rifilò un librone dicendo "Portati questo, così ti terrà occupato per un bel po'". Punto.
Nessuna spiegazione, nessun incoraggiamento. Certo, mi conosceva abbastanza per essere sicuro che lo avrei letto in ogni caso, ma almeno avrebbe potuto dirmi di che si trattava.
Come tanti altri, anch'io lessi Il Signore degli Anelli tutto d'un fiato. Poi lo rilessi. Poi tornai dalle vacanze, e scoprii che tutti i miei amici conoscevano il libro. Divenne una mania. Divenni insopportabile (per i pochi amici che non adoravano il libro). Iniziai a fare collezione di tutte le opere di Tolkien.
Quando avevo ormai smesso di contare le riletture del Signore degli Anelli e del Silmarillion (non so perché ma Lo Hobbit non mi ha mai ispirato una rilettura) mi imbattei in un articolo che parlava degli "emuli" di Tolkien e decisi di esaminare questo filone.
Ricordo che in quell'articolo si parlava di Terry Brooks, di David Eddings e di Dragonlance. Non ricordo altri.
Mi procurai un libro di Brooks: Le pietre magiche di Shannara. Fu una delusione così grossa che passarono alcuni anni prima che mi decidessi a riprendere il tema. Poi qualcuno mi regalò il primo volume della Saga di Belgariad e mi piacque abbastanza.
Nel frattempo sono diventato una "persona seria" e non mi dedico (dedicavo) più a queste cose. Ultimamente però tengo sempre un e-book di fantasy nel palmare e nei tempi proprio morti vado avanti un po' nella vecchia ricerca. Vorrei registrare qui le scoperte che lentamente vado facendo.
2 commenti:
C'e tanta gente che pensa ancora che non possiamo essere al tempo persone serie e ammirare Tolkien. La saluto. Anch'io sono uno dei innamorati dell'opera tolkiana.
Ammirare Tolkien e il fantasy (quando merita) in genere.
Da quando ho ascoltato le conferenze di Peter Kreeft su Tolkien e Lewis non ho più alcun dubbio: il fantasy è una cosa seria quanto l'uomo.
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