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2017/09/12

Prove di podcast

Allora, questo per ricordare: del link di condivisione che ottengo da drive mi interessa solo l'idDa questo costruisco l'url corretta in questo modo:

link ottenuto: https://drive.google.com/open?id=0B6kKUdneVRn9eGxkeEcydWJubjA
link giusto: https://drive.google.com/uc?export=download&id=0B6kKUdneVRn9eGxkeEcydWJubjA
testo dopo
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2005/04/12

La saga di Earthsea

Nei primi anni 1970 Ursula K. Leguin si cimenta con il mondo fantasy inventando un personaggio straordinario: Sparrowhawk, il più grande mago mai esistito nelle terre di Earthsea.

Il primo episodio, A wizard of Earthsea, racconta della sua formazione e del suo primo, gravissimo, errore di gioventù, che inciderà profondamente sul suo carattere e sulla sua saggezza. Gli amanti di Harry Potter vi troveranno alcune curiose somiglianze nell'ambiente della scuola di magia, compresa la presenza di un Dumbledore (Silente) ante litteram.

Ma non pensate di leggere nulla del genere della Rowlings, qui si tratta di drammi psicologici molto intensi, con personaggi molto profondi. Anche i problemi che tratta sono profondi: si vede che l'autrice ama riflettere sul senso della vita e sulla morte, sulle nostre paure e su come vadano affrontate, sull'ambizione e l'umiltà.

La saga continua con The tombs of Atuan dove le forze oscure delle profondità si confrontano con la magia "buona" del mago che cerca la pace. Dopo l'entusiasmo suscitato dal primo, il secondo risulta un po' debole, ma stesso stile, analoga soddisfazione.
La trilogia si chiude con The farthest shore, una sfida alla morte.

In tempi recenti l'autrice ha ripreso in mano il mondo di Earthsea, scrivendo il sequel Tehanu. Si nota una mano più matura. Di nuovo personaggi affascinanti. La magia e il mondo fantasy appaiono come una presenza discreta, appena dietro l'angolo della vita quotidiana, sempre prossimi a manifestarsi, ma spesso tenuti da parte.
Peccato che abbia sottotitolato "L'ultimo libro della saga di Earthsea", perché poco dopo ne è apparso un quinto The other wind, francamente inferiore agli altri. Ma a questo punto uno è troppo innamorato dei personaggi per non continuare a leggere.

Grande scrittrice, grandi romanzi. Niente eccessi, niente battaglie, una magia usata solo quando serve e sempre con grande rispetto. Gli uomini sono grandi per il loro carattere, non per il potere che possono acquisire. Veramente bello.

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2004/12/09

Terry Pratchett

Un pazzo scatenato. Non saprei come altro definirlo. Si vede che il tipo conosce molto bene la letteratura fantasy: non c'è stereotipo classico del genere che non appaia in qualche modo nella sua lunghissima serie di Diskworld. Ovviamente messo bene in ridicolo.
Intanto la descrizione del suo mondo: come ogni saga è importante che si definisca bene la geografia, la cosmogonia ecc. Il suo mondo è un disco piatto sostenuto sulla schiena di quattro giganteschi elefanti che a loro volta poggiano sul guscio di una testuggine grande quanto il mondo, che nuota nell'universo. Un sole piccolissimo ma vicinissimo orbita attorno al disco, con una traiettoria assolutamente demenziale che include passaggi attraverso le gambe dei quattro elefanti-cariatide. Alla richiesta dei suoi fans di pubblicare una mappa del suo mondo la risposta è stata perentoria: il «mondodisco» non ha una geografia fissa, e cambia in funzione delle cose che vi accadono.

Ho letto il primo della serie: The Colour of Magic (1983), in cui un mago incapace di fare magie, ma depositario di uno degli otto più potenti incantesimi del mondo -- e che vive di vita propria all'interno della sua mente -- si incontra con un ricco turista che accoglie con entusiasmo e curiosità le situazioni più disperate. Ovviamente fotografando tutto. Bella storia, che continua e in qualche modo si conclude nel secondo libro, The Light Fantastic (1986), e risate a non finire.

Per iniziare un'esplorazione del mondo «beyond Tolkien» va benissimo ed insegna una prima lezione: una dimensione del fantasy che un po' manca in Tolkien (beh, anche in molti altri autori) è l'umorismo e l'autoironia.

Da poco è uscito il 30mo volume della serie. Personaggi che si possono incontrare: la Morte affetta da crisi di identità, un baule aggressivo capace di seguire il suo proprietario proprio dappertutto, un assassino diplomato incapace di far male a una mosca...

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In principio era Tolkien

Avevo sedici anni, divoravo libri ed ero in partenza per le vacanze. Un amico più grande, sapendo che mi aspettavano alcune settimane abbastanza noiose mi rifilò un librone dicendo "Portati questo, così ti terrà occupato per un bel po'". Punto.
Nessuna spiegazione, nessun incoraggiamento. Certo, mi conosceva abbastanza per essere sicuro che lo avrei letto in ogni caso, ma almeno avrebbe potuto dirmi di che si trattava.
Come tanti altri, anch'io lessi Il Signore degli Anelli tutto d'un fiato. Poi lo rilessi. Poi tornai dalle vacanze, e scoprii che tutti i miei amici conoscevano il libro. Divenne una mania. Divenni insopportabile (per i pochi amici che non adoravano il libro). Iniziai a fare collezione di tutte le opere di Tolkien.
Quando avevo ormai smesso di contare le riletture del Signore degli Anelli e del Silmarillion (non so perché ma Lo Hobbit non mi ha mai ispirato una rilettura) mi imbattei in un articolo che parlava degli "emuli" di Tolkien e decisi di esaminare questo filone.
Ricordo che in quell'articolo si parlava di Terry Brooks, di David Eddings e di Dragonlance. Non ricordo altri.
Mi procurai un libro di Brooks: Le pietre magiche di Shannara. Fu una delusione così grossa che passarono alcuni anni prima che mi decidessi a riprendere il tema. Poi qualcuno mi regalò il primo volume della Saga di Belgariad e mi piacque abbastanza.
Nel frattempo sono diventato una "persona seria" e non mi dedico (dedicavo) più a queste cose. Ultimamente però tengo sempre un e-book di fantasy nel palmare e nei tempi proprio morti vado avanti un po' nella vecchia ricerca. Vorrei registrare qui le scoperte che lentamente vado facendo.
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